domenica 9 dicembre 2012

Riutilizzare Vecchi PC: Puppy Linux


Project 366: November 11th, Day 316
Odio le persone che buttano dei pc perchè sono "vecchi". Questo è un controsenso. Un pc non diventa vecchio, sono i nuovi software che aggiungendo novità (principalmente grafiche) hanno bisogno di computer con nuove caratteristiche.
Vi sto scrivendo da un PC con un processore P4 2.8 Ghz, 500 Mb di memoria RAM, una scheda madre AsRock P4i65g, una Radeon Mobility 9200 e un hard disk da 14Gb, assemblato a partire da PC "da buttare", trovati qua e la.
C'era installato sopra un XP che andava d'un lento che non vi dico.
Ho formattato e provato diverse distro linux, fra le altre:
  • Diverse vesioni Light di Ubuntu 12.04 (Xubuntu, Lubuntu, Badhi): andavano in kernel panic (forse il kernel 3 di linux non riconosceva qualcosa della scheda madre...)
  • Diverse versioni di Ubuntu 10.04 ma niente (anche questa in kernel panic)
  • VectorLinux 7: una distro che mi ha stupito, basata su Slackware, con XFCE, molto leggera, è partita e funzionava tutto. Nel momento in cui l'ho installata su Hard disk (facilissima da installare) al riavvio non funzionavano mouse e tastiera (da live sì). Forse un problema di Xorg (!?!). Ci siamo quasi, ma non avevo molta voglia di tribolare per trovare la soluzione. Sono andato oltre
  • Puppy Linux: l'avevo provata in passato, Fantastica! Parte da cd in pochissimo, si configura facilmente, leggerissima, alla fine salva tutti i settaggi su un file, su hard disk in modo che al prossimo ri-avvio da live cd è già tutto configurato. Ho provato la versione 5 precise ma quando partiva Xorg non funzionava (di nuovo) mouse e tastiera. Ho provato la versione 4.3.1 ed è partita senza problemi. Purtroppo i pacchetti per la versione 4 non sono aggiornatissimi, non ho trovato amule, non ho ben capito come funziona il gestore pacchetti.
Finalmente ho provato Ubuntu server 8.04: disponibile qui, i pacchetti di sicurezza saranno aggiornati fino ad aprile 2013, per chiunque abbia installato una distro l'installazione è semplicissima, tutto ha funzionato al primo colpo, è bastato un "sudo apt-get install" seguito da xorg e/o xfce4 xubuntu-desktop per avere un sistema ad interfaccia grafica ben funzionante, ho installato amule, trasmission, vlc, ssh e vncsever per avere un perfetto server/mediacenter in grado di scaricare, vedere film, ascoltare mp3 ed essere gestito da remoto (certo, ha firefox è 3.6, non si può installare dropbox o owncloud...ma non si può avere tutto no?! :D ).Spero questa guida possa servire a qualcuno.
Alla prossima...

domenica 18 marzo 2012

L' ABC per pubblicare un libro...anche on-line

Aggiornato 4/9/12

Books
Foto di shutterhacks

Le case editrici fanno grossomodo 2 cose:
  1. Stampano il tuo libro
  2. Lo pubblicizzano
Spesso (solo in Italia) viene chiesto all'autore un contributo economico, l'autore paga senza sapere che spesso verrà soddisfatto solo il primo dei due punti suddetti, il librò viene cioè stampato, ma nessuno lo compra perchè non è pubblicizzato.
Ho voluto creare una piccola guida su come possiamo auto-sostituirci alle case editrici, un fenomeno chiamato self publishing

Punto 1: Pubblicare il tuo libro.
Questa è la parte più facile, i siti più utilizzati per stampare il proprio libro sono lulu.com, youcanprint.it  e ilmiolibro.it. Il primo è un sito internazionale, gli altri 2 sono dei cugino italiani. Il procedimento è più o meno sempre lo stesso: ci si iscrive, inviare il proprio file PDF e la propria copertina e il libro sarà disponibile per la stampa. Il libro può essere associato ad un conto in modo che gli eventuali guadagni siano accreditati automaticamente.
Da quello che ho letto in giro le principali differenze sono:
  • lulu.com: trattiene solo il 20% dei guadagni, il resto è dell'autore; i libri non hanno il codice ISBN, quindi non può essere acquistato da una libreria.
  • youcanprint.it: trattiene invece l'80% dei guadagni, però ha il grande vantaggio di fornire il codice ISBN, quindi i libri sono acquistabili dalle librerie!!
  • ilmiolibro.it: la cosa più interessante di questo sito è che pagando circa 80 € il servizio fornisce il codice ISBN e viene aggiunto al catalogo della Feltrinelli per un anno. Dopodichè bisognerà rinnovare per gli anni successivi, ma il costo è minore.
Per quanto ne ho capito è possibile pubblicare il proprio libro contemporaneamente su lulu e su uno dei due siti italiani che forniscono il codice ISBN.

EDIT: Sul suo blog, l'antro del nerd, Adriano posta una guida su come pubblicare un libro su Amazon.

Punto 2: pubblicizzare il tuo libro.
Qui c'è la bella gatta da pelare! Le case editrici fanno pubblicità tramite radio, magari anche tv, cartelloni pubblicitari...noi dobbiamo compensare questa mancanza con i contenuti. Credo fermamente che il sistema "Prima acquisto, poi usufruisco" sia concettualmente sbagliato. E' più logico usufruire prima del prodotto e poi, se il prodotto ha raggiunto gli scopi richiesti, pagare.
Oggi internet permette questo. Io posso provare PRIMA un gioco, scaricandolo da internet, e poi, se mi è piaciuto, andarlo a comprare; lo stesso vale per film, musica, software e libri.
Per chi non l'avesse ancora capito sto parlando di consegnare il proprio manoscritto gratuitamente al pubblico, che lo leggerà, giudicherà e deciderà se deve vivere o morire.
  • Per prima cosa dobbiamo difendere la nostra creatura. Dobbiamo dichiarare univocamente che noi siamo gli autori del libro. Come si fa?! Basta registrarci su safecreative.org e caricare il libro. Questo dimostrerà che in tale data avevamo già depositato il nostro libro.
  • Il libro ora va pubblicato on-line, in modo che possa essere letto. Il servizio (secondo me) a cui bisogna assolutamente iscriversi è Wattpad. Wattpad permette (dopo essersi registrati) di pubblicare i propri libri e di farli leggere comodamente e gratuitamente dal PC/Tablet Android/Iphone/Ipad/Smartphone di turno. I libri sono divisi per argomento e possono ricevere un feedback.
  • Usare Internet per farci pubblicità: ora dobbiamo far sapere a più persone possibile che esiste il nostro libro e che hanno la possibilità di leggerlo gratis. Esistono diversi modi per farlo, e li dobbiamo attuare tutti!
    • Blog: se ne avete uno bisogna dedicare un post, meglio ancora una pagina intera, al nostro libro e lasciare una piccola pubblicità fissa nella homepage.
    • Facebook: Non ho facebook, ma è il social network più utilizzato al momento, quindi bisogna iscriversi (anche con uno pseudonimo) e farsi pubblicità.
    • Myspace: Per quanto non sia più in auge, myspace resta il social network degli artisti, è gli scrittori sono artisti...crearsi una pagina su myspace è un ottimo biglietto da visita
    • Youtube: Se abbiamo un canale su youtube che utilizziamo, aggiungiamo un bel link al nostro libro e...Ma sì...magari creiamo anche un'accattivante spot per il nostro libro..potrebbe funzionare.
    • Bookcrossing: Possiamo lasciare un libro su una panchina al parco, in un treno, all'università. Magari verrà letto e dato a qualcun altro, ed è un altro modo per farsi conoscere. Anche in questo caso, lasciate un bigliettino da visita con i link ai vostri social network o la vostra mail, e chiedete di lasciarvi un feedback.
    • Conoscete un bar letterario? Una biblioteca? Fate la faccia tosta e chiedete se potete lasciare un paio di copie cartacee, per chiunque voglia leggerle.
    • Qualsiasi altro mezzo vi venga in mente. Questo indicato fin'ora non è considerato spam, ma utilizzare dei social network per far conoscere il vostro prodotto. E' assolutamente controproducente invece intasare la mail delle persone che conoscete con il vostro libro, scrivere più e più e più volte su blog e forum altrui del vostro libro, etc...
  • Aprite un conto paypal. Fate arrivare al pubblico il messaggio che se il libro che hanno letto (e non hanno pagato) è piaciuto posso decidere di acquistarne una copia cartacea (descritta nel punto 1) o fare una donazione tramite paypal.
Cosa può capitare:
  1. Il mio libro non viene letto da nessuno
    • Non avete fatto una buona pubblicità. Rimediate. 
  2. Il mio libro viene letto ma ha dei feedback negativi.
    • Leggete i feedback e migliorate il libro se potete farlo. Altrimenti ritiratelo.
  3. Il mio libro viene letto, ha tanti feedback positivi, ma non viene acquistato
    • E' già un ottimo risultato! Questo fa curriculum e potete andare a bussare ad una casa editrice.
  4. Il mio libro è letto, ha tanti feedback positivi e sto guadagnando
    •  I miei complimenti!!! ;)
P.S. Pensate che questa guida sia utile? Pensate sia una vera mer*a? Ci sono delle imprecizioni? Fatemelo sapere nei commenti!

Fonti: Paroledimusica, Disinformatico, Pennablu

sabato 10 marzo 2012

[Guida] Controllare Ubuntu da Remoto con Android

Mi sono imbattuto in URemoteDesktop, un programmino per Android che permette di controllare il nostro computer con Ubuntu dal telefonino Android.


A cosa serve: per fare alcune operazioni senza stare fisicamente vicino al pc, tipo cambiare canzone, cambiare slide di una presentazione durante una runione, ecc...


Limitazioni: La principale limitazione è che i 2 dispositivi devo essere collegati allo stesso router, non funziona off-line. Quindi dovete essere collegati alla stessa rete (aziendale, universitaria, di casa, ecc). Dovete usare il terminale, non c'è ancora l'interfaccia grafica sul Pc.

Per questa guida io ho usato il mio Lenovo 3000 N200, Ubuntu 12.04 Beta, Samsung Galaxy S GT-I9000 con Android 2.3.5.


Questa è la pagina principale del progetto, ed è composto da 2 software, uno da installare sul Pc (la parte Server) e uno sul telefonino (la parte Client).

mercoledì 8 febbraio 2012

Pro-Hacking

No, no, NO! L'hacker NON è quello che va girando col cappotto di pelle, gli occhiali da sole e va sparando. No!
Un hacker è una persona che si impegna nell'affrontare sfide intellettuali per aggirare o superare creativamente le limitazioni che gli vengono imposte, non limitatamente ai suoi ambiti d'interesse, ma in tutti gli aspetti della sua vita.

Glider: il simbolo usato per esprimere rispetto verso gli ideali, la cultura e lo stile di vita hacker.
Apprendo sempre da Disinformatico, che Cory Doctorow, blogger, giornalista e autore di fantascienza (a me fin'ora sconosciuto) ha tenuto al Chaos Computer Congress (un congresso annuale dove l'argomento è l' "hacker") di Berlino una lezione in cui spiega perchè uno strumento di conoscenza e libertà come il PC, è sotto attacco. Riporto cosa dice Paolo Attivissimo (autore de Disinformatico) perchè non saprei spiegarlo meglio:

il computer generico, il PC che esegue qualunque programma, fonte di enorme ricchezza ed emancipazione culturale per tre decenni, è sotto attacco perché è sfuggito di mano.


Non è controllabile da aziende e governi.[...] Lo si può usare per far circolare idee senza che i governi, le religioni o le aziende possano filtrarle, edulcorarle, censurarle. Rende troppo potenti i cittadini e i consumatori. Il PC è quindi un mostro sovversivo e come tale va estirpato.
Come? Non certo facendo retate e irruzioni nelle case, ma sostituendolo dolcemente con oggetti dedicati e lucchettati che l'utente "vuole" comperare al posto del computer. Invece del PC, oggi vengono offerti dalle aziende lettori portatili, console di gioco, lettori home theater, tablet, lettori di e-book le cui architetture non-PC permettono il controllo. 
Su questi oggetti, almeno secondo le intenzioni dei produttori, gira solo il software benedetto dallo Steve Jobs, Bill Gates/Steve Ballmer o Kim Jong Un di turno. O dall'inserzionista pubblicitario di turno.


E tutto questo, ci viene detto, è per il nostro bene. Per permetterci di consumare in modo sicuro e per tutelare i diritti degli editori – pardon, degli autori. Pazienza se questo permette ad Amazon di entrare in casa nostra e togliere dalla nostra biblioteca digitale un libro a suo piacimento. Pazienza se questo significa proporre bootloader come U-EFI che non permettono di caricare sistemi operativi non approvati e controllabili (adieu, Linux). Pazienza se questo vuol dire che diventa illegale discutere di tecnologia [...] perché facilitano la pirateria audiovisiva. 

Per questo motivo in questo blog riporterò i metodi (che ho testato) per hackerare (cioè eliminare i lucchetti) questi dispositivi.

Alla prossima...

mercoledì 1 febbraio 2012

Privacy...che morte hai fatto?



Avete visto tutti che Google sta cambiando le norme sulla privacy riguardanti i suoi servizi, e magari avrete cliccato sbadatamente su "ignora", tanto, cosa vuoi che succeda...

Ma cos'è la privacy?
Bruce Schneier (uno dei più rispettati esperti di crittografia e sicurezza) tratta questo argomento in modo molto interessante, ho avuto il piacere di leggere l'articolo postato su attivissimo, e vi invito a fare altrettanto. Riporto degli stralci:

Coloro che sono favorevoli a controlli d'identità, telecamere [...] rispondono [...]: "Se non stai facendo niente di male, che cos'hai da nascondere?".
Ecco alcune risposte argute:
"Se non sto facendo niente di male, allora non hai motivo di sorvegliarmi"

"Perché è il governo che decide cosa è male, e continua a cambiare la definizione di cosa è male"
[...]
Frecciate come queste, per quanto valide, mi turbano, perché accettano il presupposto che la privacy consista nel nascondere qualcosa di male. Non è così. La riservatezza è un diritto umano intrinseco ed è un requisito necessario per mantenere la condizione umana con dignità e rispetto.


[...]
Non facciamo nulla di male quando facciamo l'amore o andiamo al gabinetto. Non nascondiamo nulla intenzionalmente quando cerchiamo un luogo privato dove riflettere o conversare.[...] La riservatezza è un bisogno umano fondamentale.

Io sono uno di quelli vecchio stampo, ho bisogno della mia privacy, ho bisogno a volte di stare da solo. Vivo con altre 3 persone e torniamo a casa più o meno tutti allo stesso orario, ma io ho spessissimo bisogno di stare da solo con me stesso, visto che spesso a lavoro non è possibile. Sono uno vecchio stampo, non ho un Facebook, un twitter o un Google+ sul quale stare in contatto (!?!?!?) con i miei amici (dovrei tradurre con "farmi i cazzi dei miei conoscenti", ma questa è un'altra storia)
 
Poi, una bella sera, torno a casa e leggo che Google (che già mi faceva paura) ha deciso di cambiare le sue norme sulla privacy...
Qui le nuove norme, belle, tutte colorate...e quanti vantaggi:

"Una normativa unica, un’unica esperienza d’uso su Google"

E' sì...perchè Google, il più famoso e usato Motore di Ricerca al mondo, ha Gmail che usiamo per la posta, ma anche Youtube che usiamo per guardare/caricare video, ma anche Picasa che usiamo per condividere le foto, e Blogger (dal quale vi sto scrivendo), e Google Reader con l'elenco dei siti che visitiamo, e Chrome (uno dei browser più utilizzati), il vostro telefonino con Android, e Google Earth dove vediamo i luoghi che ci interessano...
Non si può fare a meno di questi strumenti, semplicemente perchè sono il meglio che c'è! Funzionano benissimo.

Ah, non vi ho detto però che Google ha anche AdSense, un servizio di pubblicità!

La pubblicità!! Io odio la pubblicità!!! L'uomo ha pochissimi bisogni essenziali (mangiare, bere, dormire, riprodursi). Esistono dei bisogni "più alti" come la Conoscenza. Ma esistono tantissimi bisogni indotti: comprare quel mobile, o quel vestito, o quel nuovo coso tecnologico che non serve a nulla, comprare...comprare...comprare...il tutto indotto dalla pubblicità!!!

Più le pubblicità sono mirate, specifiche, per il singolo utente, più facilmente riescono a fare breccia:
Guardate un video sull'ornitorinco su Youtube (di Google), scrivete un post con Blogger (di Google) sugli animali impagliati ed ecco che vi spunta la pubblicità (di Google) di un tizio che vende ornitorinchi impagliati (lo so...lo so...che esempio del cavolo :D).

Non ho ancora letto le nuove norme di Google, ma inizierò a cercare nuovi servizi sostitutivi e metodi "difensivi" (che già uso). E vi terrò informati!!!

Alla prossima...

martedì 10 gennaio 2012